“Carlo si divertiva a imitare un ubriaco, io a riprenderlo con la cinepresa 8 millimetri. Giochi semplici e ingenui come eravamo noi ragazzi a quell’epoca”.
La voce di Luca Verdone accompagna le prime immagini di quello che è un viaggio sentimentale e documentaristico sul padre Mario. Nella casa di famiglia a Cantalupo, i fratelli Verdone: Carlo, Luca e Silvia insieme al marito di lei Christian De Sica, si danno appuntamento per riordinare l'archivio; tra i quadri, le fotografie e i libri, cominciano a ricordare. In un crescendo emotivo e intellettuale emerge il ritratto di un uomo amato e di uno studioso poliedrico, esperto delle Avanguardie del Novecento e in particolare del Futurismo.
Attraverso una narrazione dialogica viene ripercorso l’intero arco della vita di Mario Verdone: l’infanzia e l’adolescenza trascorse a Siena; la sua passione per il Circo; la Biennale di Venezia, di cui fu il selezionatore; Roma e il lavoro al CSC. Infine, il legame con quel luogo ancestrale in Sabina che diventa il posto dei ricordi: dalla dichiarazione d’amore di Christian De Sica alla futura moglie Silvia, all’incontro ravvicinato di Carlo con un’elefantessa. La riscoperta di una figura fondamentale della critica ma anche il ritratto di un’epoca che ha reso famosa l’Italia attraverso il suo Cinema. “Mario Verdone aveva una larghezza di mente, l’occhio lungo e l’occhio corto. L’occhio corto per vedere quello che è molto vicino e l’occhio lungo per vedere più lontano, quello che è dell’anima. E l’anima del mondo, come dice Hillman, non è fatta né di giovinezza né di vecchiaia” (Elio Pecora).
Durante la settimana della quinta edizione della Rassegna Cinematografica “San Candido-Innichen

Ingresso libero
Galleria
Tutte le date
Avviso
07.08.2025 21:00 - 22:15 (Durata 01 h 15 min)
Mappa
Centro Josef Resch
San Candido - Via Atto 4